Elogio al cortisone, il circo e la volata finale…

È bello riaverla tra noi, signor Williams

È bello riaverla tra noi, signor Williams

La prima regular season dei Brooklyn Nets sta per volgere al termine. Una cavalcata tra alti e bassi, un allenatore licenziato, un paio di giocatori messi sul mercato e una fanbase che finalmente sta iniziando a respirare aria nuova.

Nel caso di una vittoria in nottata dei Denver Nuggets sui Philadelphia 76ers, per i Nets si aprirebbero ufficialmente le porte dei playoff NBA, dopo una prolungata assenza di ben 6 anni.

Una qualificazione che avrebbe un grandissimo significato, basta ricordare che solo 3 anni fa la squadra terminò la stagione con un record di 12 vittorie e 70 sconfitte senza nemmeno aver ottenuto una delle prime due scelte assolute al draft. La Dea bendata raramente è stata dalla nostra parte, ma questo è un altro discorso.

Cortisone shots: Gli occhi dei tifosi di Brooklyn invece sono tutti puntati su Deron Williams. La superstar, l’ultima diva NBA come ama definirlo Federico Buffa. La sua prima metà di stagione è stata molto deludente, non è facile giocare a New York dopo aver ottenuto un contratto da 100 milioni di dollari. Soprattutto se lo fai con una caviglia in disordine (i primi sentori ai giochi Olimpici di Londra 2012) e con qualche chilo di troppo che hanno fatto storcere il naso a tifosi e opinione pubblica.

Il Deron Williams post All Star Game è finalmente il giocatore a cui i Nets, consapevolmente, hanno dato le chiavi della franchigia. La dieta e le iniezioni di cortisone hanno senza dubbio aiutato: D-Will in questo periodo viaggia a 24 punti di media conditi da 7.6 assist e tirando con il 48% del campo e il 45% dall’arco dei 3 punti.

Deron Williams pre ASG

Deron Williams pre ASG

Deron Williams post ASG

Deron Williams post ASG

Ma oltre ai freddi numeri è evidente la differenza di passo tra il Deron pre e post All Star Game. L’abilità di attaccare il ferro, cambiare velocità nel momento decisivo della partita e non aver paura a prendersi la responsabilità quando conta sono tornate quelle di una volta.

Anche ieri notte, nella sua Dallas che l’ha visto nascere e che l’ha corteggiato la scorsa estate, D-Will ha fornito una prova di assoluto elite: 31 punti (di cui 26 segnati nel secondo tempo) e 6 assist nella vittoria 113-96 dei suoi Nets sui Mavericks di Mark Cuban.

Circus Trip: Mentre il Barclays Center di Brooklyn vede come protagonista il Ringling bros. and Barnum & Bailey Circus, i Nets passeranno i prossimi 17 giorni in trasferta. 8 partite (di cui 2 già giocate e vinte a Dallas e Detroit) in 8 città differenti, 4 fusi orari diversi, 8,229 miglia, 10 voli da prendere e 44 viaggi in bus prima di tornare a casa il 4 Aprile.

Questo viaggio dirà molto del futuro stagionale della squadra di PJ Carlesimo, se i playoff sono ormai a portata di mano di certo il futuro dell’Atlantic Division è quanto mai incerto. Sembrano proprio le due rivali cittadine (Knicks e Nets) a giocarsi lo scettro della divisione che è stata per 5 anni consecutivi un monologo dei Boston Celtics di Paul Pierce, Ray Allen e Kevin Garnett.

Brooklyn, che ha solo 1 partita di svantaggio nei confronti dei cugini, ha perso la grande chance di portarsi in parità durante lo scorso weekend. La bruttissima sconfitta casalinga contro gli Atlanta Hawks ha generato qualche malumore per la grande occasione sprecata.
Come abbiamo visto, la reazione è arrivata nelle due successive partite, ma il calendario ora si fa molto difficile: nel tour ad ovest Brooklyn dovrà affrontare squadre di elite della Western Conference come Clippers e Nuggets, senza dimenticarci di un back to back in quel di Phoenix, una diretta nazionale contro i giovani e temibili Portland Trail Blazers e il ritorno a Salt Lake City di Deron Williams contro i suoi ex Utah Jazz che sono ancora in lotta per l’ottava moneta ai playoff.

Neanche New York se la passa troppo bene, tra mille infortuni (prevedibile vista l’età media del roster dei Knicks) e un tour ad ovest dal quale sono usciti con le ossa rotte. Da non dimenticare ci sono anche Chicago e Boston, pronte ad approfittare ad ogni passo falso del duo newyorkese per la conquista di un seeding migliore ai playoff.

Insomma, la primavera è alle porte e dopo tanti anni i Nets sono pronti ad essere protagonisti anche in questo periodo dell’anno a differenza delle passate stagioni quando il draft e il mercato estivo erano l’unica chimera da seguire mentre le altre squadre si preparavano per la post season.
40 vittorie e 28 sconfitte è il nostro record attuale, rispettabile ma migliorabile. Di sicuro un buon inizio per una franchigia che ha cambiato pagina da pochi mesi.

Questa voce è stata pubblicata in Games e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento